La seconda giornata del raduno della CAN PRO a Sportilia è stata catalizzata dalla visita del Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Arbitri, Marcello Nicchi, che ha voluto ringraziare tutti per la calda accoglienza. “Siamo a fine luglio e un tempo si poteva dire quando si ricomincia, mentre oggi, come ben sapete, non ci sono più soste e non si smette mai. Gli arbitri come i calciatori sono atleti al 100 percento che non sono fatti per stare davanti alla tv, ma per andare in campo. Sono contento di essere qui con voi che siete i nostri gioielli; ricordatevi che siete il futuro dell’AIA e non dimenticate che siete il presente”. Con queste parole Nicchi ha voluto valorizzare il capitale umano, ribadendo che questa grande famiglia cerca e seleziona solo i migliori uomini e donne per farli stare insieme, creare rapporti di amicizia e collaborazione anche lontano dai terreni di gioco.
Capitale umano, valorizzato in questa commissione da un affiatato team capitanato da Giannoccaro e dai componenti Calcagno, Ciampi e Faverani, che ha visto l’integrazione di Damato. “Antonio non è stato solo un grande arbitro internazionale, da cui tutti potete imparare grandi cose, ma avrete l’opportunità di conoscerlo anche come grande uomo”.
“Noi tutti, in quanto arbitri siamo fantastici – ha proseguito Nicchi - e questo è palesemente riconosciuto a livello planetario; non ultimo la lettera dell’Ambasciatore Italiano in Russia che si è congratulato per l’operato degli arbitri italiani all’ultimo campionato del Mondo. L’AIA è fulcro di un esperimento che ha coinvolto tutto il mondo e dal quale è impossibile retrocedere. Quella passata è stata una stagione trionfale, dove abbiamo portato avanti un anno innovativo che, tra qualche decina d’anni sarà storia; quella storia che studieranno i futuri arbitri e di cui voi farete parte. Qualcuno di voi arriverà in Serie A, e in questo palcoscenico troverete persone che lottano per altri obiettivi; ci saranno numeri uno, ma sarà necessario non dimenticarsi dei numeri 2 e 3 che si piazzano ugualmente sul podio”.
Danilo Giannoccaro, Presidente della Commissione, ha garantito il massimo impegno a livello tecnico ed umano da parte di tutta la sua squadra. “Siamo già un bel gruppo, al quale si sono aggiunti altrettanti ragazzi pronti ad integrare ed arricchire l’équipe. I giovani, che quest’anno sono meno giovani, devono trascinare gli altri ragazzi neo-immessi”.
Come lo scorso anno a Marcello Nicchi è stata consegnata una divisa firmata dagli arbitri in organico. I neo-promossi si sono presentati uno ad uno al Presidente, che ha concluso il suo intervento affermando che “durante una corsa per la vittoria, si può inciampare, ma l’importante è riprendere il percorso per combattere fino alla fine”, augurando a tutti una stagione importante nel pieno del divertimento.
In mattinata arbitri ed assistenti sono stati suddivisi in due gruppi. I primi si sono ritrovati per svolgere allenamento sul campo con le simulazioni delle partenze e cambi dello Yo-Yo Test, mentre i secondi suddivisi in batterie hanno affrontato i primi test atletici 10-8-8-10 e i 5 x 30 mt, con ottime risultanze.
Dal campo si è poi passati in aula, dove Danilo Giannoccaro ha iniziato ad entrare nel vivo del discorso tecnico, affrontando macro argomenti quali posizionamento, spostamento e falli di mano, avvalendosi di filmati esemplificativi.
“Alla base di una buona prestazione ci sono sicuramente lo spostamento e i posizionamenti sul terreno di gioco: dobbiamo mettere dei principi da seguire, che sono gli stessi dalla CAN A a scendere, che in situazioni contingenti sono modificabili intelligentemente seguendo l’azione di gioco. Nel gioco del calcio sono fondamentali lo spazio ed il tempo delle giocate e noi dobbiamo essere preparati a questo”.
A seguire gli assistenti hanno sperimentato nei quiz regolamentari una nuova tecnica interattiva con l’uso di telecomandi dove in tempo reale il Settore Tecnico ha potuto avere le statistiche di esattezza dei quesiti.
In serata riunione congiunta per analizzare le procedure comportamentali.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)