Tanti ospiti all’incontro con Alberto Zaroli e Katia Senesi

Sezione di Catanzaro

Tanti ospiti all’incontro con Alberto Zaroli e Katia SenesiAlberto Zaroli, componente del Comitato Nazionale dell’AIA, è stato il gradito ospite della riunione tecnica del 20 aprile, presso la sala “Ubaldo Grani”, della Sezione “Antonio Gualtieri” di Catanzaro.
All’incontro hanno preso parte anche Saverio Mirarchi, Presidente del Comitato Regionale Calabro della Lega Nazionale Dilettanti; Franco Longo, Presidente del Comitato Regionale Arbitri della Calabria; Katia Senesi, Componente del Settore Tecnico dell’AIA, nonché molti presidenti delle consorelle sezioni calabresi e tutti i Componenti del CRA Calabria.
Il Presidente sezionale, Francesco Falvo ha introdotto i lavori della riunione, attraverso due video realizzati da alcuni associati, sotto la guida sapiente di Fabio Garcea.
Il primo video ha offerto in visione, agli ospiti, l’attività, sportiva, sociale e tecnica, svolta dalla Sezione di Catanzaro dal mese di luglio all’ultima riunione.
Il secondo filmato, invece, ha presentato, alla platea, il gradito ospite.
Saverio Mirarchi ha ringraziato gli arbitri calabresi per l’ottimo lavoro svolto, sino ad oggi, e li esortati a fornire l’ultimo sforzo per il rush finale dei campionati.
Franco Longo ha voluto rimarcare l’importanza degli strumenti di formazione con cui, in questa Stagione, il CRA, ha inteso contribuire alla crescita degli arbitri: i raduni mensili e la scheda di autovalutazione.
Alberto Zaroli, dopo aver visionato con interesse i filmati ed aver ringraziato tutti per l’accoglienza riservatagli, ha iniziato il suo intervento offrendo in visione un’immagine, ovvero lo splendido “Urlo” di Munch, e, prendendo spunto dal significato allegorico del quadro, ha posto, ai presenti, la seguente domanda: siamo pazzi noi arbitri a scendere in campo, ogni domenica, considerata la violenza, verbale e fisica, che connota, purtroppo, gli stadi, oppure è folle la società in cui viviamo e dove svolgiamo il nostro amato hobby?
L’illustre relatore, dopo aver posto lo stimolante quesito, ha esposto, in maniera chiara, una lezione di altissimo profilo che ha spaziato dall’aspetto psicologico a quello motivazionale, senza trascurare l’aspetto tecnico.
Zaroli ha ribadito con grande passione un fondamentale concetto: arbitrare non è un lavoro.
Per tale motivo, ha invitato, caldamente, i giovani arbitri a studiare e lavorare.
Nel corso del suo intervento ha spesso ripetuto tre parole: sacrificio, lavoro, fatica. Per ottenere i risultati, per raggiungere gli obiettivi, infatti, bisogna sacrificarsi e sudare. “No pain, no gain”, questo è il motto di Alberto Zaroli, ovvero se non c’è sacrificio, non arrivano i risultati.
Il relatore, conclusa la prima parte della relazione, ha ceduto la parola a Katia Senesi, la quale ha illustrato alla platea un tema molto interessante: “Come si prepara la partita”
Katia Senesi è andata subito al cuore del problema: un arbitro, oltre ad essere preparato dal punto di vista atletico, tecnico e tattico, deve allenare anche la testa, la sua concentrazione, altrimenti è in balia degli eventi sorpresa.
La relatrice, quindi, ha fornito alcuni consigli pratici per allenare la testa dell’arbitro, la quale fa la differenza durante una partita e tra un arbitro e l’altro.
Alberto Zaroli, ripresa la parola dopo l’apprezzato intervento di Katia Senesi, ha esortato i giovani arbitri, citando Steve Jobs, ad essere affamati ed da abbandonare gli alibi. Il Componente nazionale, con calore, ha ribadito: niente alibi, ma occorre conoscere i propri limiti e lavorare per superarli.
Il relatore ha concluso la sua applaudita relazione, con un monito: gli arbitri devono cancellare i sogni, per concentrarsi sugli obiettivi concreti e reali da conseguire.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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