Sezione di S. Benedetto d. T.
Provate a pensare ad un arbitro come ad un artista nella propria disciplina. Per quanto vi possa risultare difficile a primo impatto, vedrete come ci siano tanti punti di incontro tra le due figure.
Proprio partendo da questo paragone è iniziata la riunione tecnica che ha visto ospite della sezione di San Benedetto del Tronto Antonio Di Martino, arbitro della Sezione di Teramo a disposizione della CAN B.
Di Martino, fresco vincitore del premio “Giudice Livatino” come arbitro più giovane esordiente in Serie A, ha prima posto l’attenzione sull’importanza del percorso.
“Il percorso è quello che ci fa fare la differenza”, nascendo magari da un sogno, come quello della Serie A, ma continuando con l’impegno, il sacrificio e la crescita personale, grazie soprattutto alla possibilità di condividere una passione confrontandosi direttamente con gli altri colleghi, viso a viso, riguardo momenti personali ed arbitrali.
Ed anche in relazione al percorso di formazione si possono notare le prime analogie tra un arbitro e un artista: con l’esperienza, che apprendiamo tramite lo studio e la preparazione, ogni arbitro acquisisce uno stile che lo contraddistingue, pur rimanendo sempre tutti parte di una stessa sezione o associazione come accadeva nelle botteghe d’arte, dai piccoli borghi alle grandi città d’arte, ed è grazie al contatto con i grandi artisti, i fuoriclasse del loro campo, che si matura e si impara.
Il paragone è proseguito mettendo a confronto due diverse tipologie di quadro, prima “La città Ideale” e poi, insieme, la Guernica di Picasso e l’Urlo di Edvard Munch.
Qualcuno può negare che in entrambi casi siamo di fronte a delle opere d’arte? Sicuramente no, e lo stesso accade con le singole partite, come se fossero tutti quadri di uno stesso pittore. La differenza tra le une e le altre sta in ciò che suscitano, e se nel primo caso vengono in mente serenità e perfezione, come di fronte ad una prestazione arbitrale perfetta, attuata in pieno controllo e lontana dall’emotività, nel secondo caso invece non mancano le qualità artistiche, ma è lo stato d’animo a farla da padrone.
Di Martino ha poi concluso il suo discorso, citando ed omaggiando il compianto Stefano Farina, ricordando a tutti i presenti che “Se non credi in te stesso nessuno lo farà per te”, come monito per tenere duro sempre anche di fronte alle difficoltà.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)