Quattro volte in Serie A

Sezione di Empoli

Quattro volte in Serie ANella propria storia ultra decennale la Sezione di Empoli “Giordano Galigani” è riuscita a lanciare ben quattro associati nella massima serie italiana. Due di questi, Riccardo Pinzani e Dario Cecconi sono tuttora a disposizione della Can B, mentre Marzio Bertini e Leonardo Ciambotti riuscirono a raggiungere la Serie A rispettivamente negli anni ’80 e ’90. Nei giorni scorsi la Sezione ha voluto dedicare loro una serata, alla quale ha preso parte anche l’Assessore allo Sport del Comune di Empoli Fabrizio Biuzzi. Un viaggio fantastico, ripercorso insieme al giornalista Giacomo Cioni, attraverso le testimonianze degli associati empolesi che sono riusciti ad arrivare nella massima serie.
Il primo a raggiungere la Serie A fu Bertini nel 1983 in un Udinese – Milan nelle cui fila giocavano mostri sacri come Causio, Zico, Baresi e Tassotti, solo per fare qualche nome. Marzio, arbitro dal 1961, divenne guardalinee nel 1973 ed appena cinque anni dopo passò alla Lega Nazionale Professionisti (CAN), in cui rimase fino al 1985. In totale ha collezionato cinque presenze in A in oltre 10 anni tra i professionisti ed appesa la bandierina al chiodo, nel 1986 venne nominato Presidente di Sezione, rimanendo in carica per un decennio.

Nel 1995 è toccato a Ciambotti fare l’esordio in Serie A, sempre nelle vesti di guardalinee. Stavolta palcoscenico dell’evento fu lo stadio di Reggio Emilia per un Reggiana-Brescia, assieme ai colleghi Pacifici e Rausa, a cui fecero seguito nelle due stagioni successive altre 4 presenze in serie A, per poi fu succedere proprio Bertini alla Presidenza della Sezione, rimanendovi in carica per addirittura quindici anni.

La Sezione di Empoli ha riassaporato il gusto della A solo dopo 11 anni dall’ultima volta di Leonardo grazie a Pinzani che nel 2008 è chiamato a dirigere allo Stadio Olimpico di Roma il match Lazio-Siena. Riccardo quest’anno è alla sua undicesima stagione tra A e B, contando ben 20 presenze in A e quasi 200 gare di B. Nella sua lunga carriera molte le tappe che hanno segnato il suo cammino arbitrale ed una su tutti quella di essere stato, oltre che il primo arbitro empolese col fischietto in bocca (e non la bandierina) ad arrivare in A, anche quello di aver varcato nell’agosto 2009 addirittura i confini nazionali, essendo stato inserito nella quaterna del preliminare di Champions League (Slavia Praga-Sheriff), con l’arbitro Gianluca Rocchi.

È storia recente, infine, l’esordio in Serie A di Cecconi, avvenuto nel maggio 2016 allo stadio Marassi di Genova in Genoa-Atalanta. Come per gli altri, anche la carriera di Dario ha mosso i primi passi alla giovane età di 16 anni, un po’ per curiosità – come confessa durante la serata – e un po’ per voglia di provare a realizzare il sogno di arrivare a calcare i più bei campi di calcio d’Italia ed incontrare i suoi idoli calcistici. Dopo Genova, il curriculum di Cecconi conta altre due presenze in A ed è tutt’ora inserito nell’organico di B, assieme a Riccardo.
Attraverso una serata davvero unica nel suo genere, la Sezione A.I.A. di Empoli ha cercato di stimolare e far sognare i propri ragazzi, facendo raccontare direttamente dai colleghi che quel traguardo lo hanno raggiunto prima di loro, come l’obiettivo sia alla loro portata e possibile.
Un’immancabile taglio della torta, seguito alla presentazione finale delle divise originali dei quattro esordi in A, hanno chiuso una serata già entrata nella storia del panorama sportivo della città, proprio come hanno fatto Bertini, Ciambotti, Pinzani e Cecconi arrivando ai vertici del calcio nazionale.

In copertina: Cecconi, Bertini, Ciambotti e Pinzani con il Presidente di Sezione Lorenzo Sani, l'Assessore allo Sport del Comune di Empoli Fabrizio Biuzzi e Giacomo Cioni.
 In gallery: i protagonisti della serata; l'intervento di Marzio Bertini; l'intervento di Leonardo Ciambotti; l’intervento di Dario Cecconi; l'intervento di Riccardo Pinzani; altri momenti della serata tra cui il taglio della torta.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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