Minelli: “È necessaria tanta preparazione”

Sez. S.Benedetto del Tronto

Minelli: “È necessaria tanta preparazione”Allenarsi con una marcia in più: i ragazzi della Sezione di San Benedetto del Tronto non si sono fatti trovare impreparati all’appuntamento con l’ospite nazionale, l’arbitro Daniele Minelli, che non ha rinunciato ad una corsetta di gruppo nonostante dovesse sostenere il giorno dopo i test atletici nazionali. La seduta di allenamento è stata sicuramente un’occasione per sciogliere il ghiaccio prima di ritrovarsi tutti insieme nei locali sezionali per la riunione tecnica di rito.
Daniele Minelli attualmente è inserito nell’organico della CAN B e ha esordito in Serie A il 19 aprile 2014 nella gara Atalanta-Verona. Proprio la sua esperienza arbitrale è stata al centro della serata.
Una riunione, quella tenuta dal fischietto di Varese, che meglio non può definirsi se non con la parola “tecnica”, in quanto incentrata sull’analisi della Regola 12. Spazio dunque al ripasso delle definizioni di falli e scorrettezze, con l’ausilio di filmati tratti direttamente dalle gare da lui arbitrate per poter comprendere in concreto cosa si debba intendere per negligenza, imprudenza e vigoria sproporzionata nell’individuazione del fallo, o quali siano le occasioni in cui entra in gioco il concetto di DOGSO (Denying Obvious Goal Scoring Opportunity), con tutte le dovute sfumature del caso, o ancora come si realizzino sul campo le ipotesi previste dal regolamento di comportamento antisportivo.
Oltre all’analisi degli aspetti squisitamente tecnico-disciplinari delle gare, non sono mancati gli interventi degli associati sambenedettesi, spinti dalla curiosità. L’ospite quindi ha dissipato i dubbi dei presenti sia su tematiche “nuove” come l’utilizzo del VAR, sia riguardo gli impegni che deve affrontare un arbitro che si trova a dirigere gare a questi livelli.
Minelli ha spiegato infatti come sia difficile conciliare gli impegni arbitrali con quelli lavorativi, data l’alta frequenza degli allenamenti e dei raduni (almeno uno ogni due-tre settimane) che vanno ad aggiungersi ovviamente alla gara. “Per poter far bene – ha giustamente osservato Minelli – è necessaria tanta preparazione, sia dal punto di vista fisico che tecnico, e bisogna saper scindere il lavoro e l’arbitraggio, in modo da poter mantenere una dimensione privata”, in cui ricrearsi e ricaricare le batterie, staccando la testa dalle preoccupazioni.

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(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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