Manganiello: “Costruire la prestazione”

Sezione di Lucca

Manganiello: “Costruire la prestazione”Nei giorni scorsi i fischietti lucchesi hanno avuto il grandissimo privilegio di ricevere la visita del collega arbitro CAN A Gianluca Manganiello della sezione di Pinerolo che, memore anche del passato in cui ha avuto modo di vivere alcuni momenti della sua vita proprio a Lucca, ha accettato immediatamente l’invito del presidente Antonio Ruffo. I colleghi più giovani hanno così potuto assistere alla testimonianza di un arbitro di Serie A, che si è sviluppata intorno ai “pilastri” comportamentali di un direttore di gara.
Gianluca ha voluto presentare alla platea il suo personale “metodo” che prevede alla base molto lavoro e fatica, sia fisica che psicologica, per “costruire la prestazione” senza lasciare niente al caso. “La gara va preparata e impostata mentalmente in anticipo”, anche nei particolari considerabili come banali; questo per riuscire a ritagliarsi anche momenti di svago mentale che, specie nei primi anni della carriera sono indispensabili per riuscire a vivere l’impegno arbitrale non come un obbligo che toglie spazio ad altri aspetti della vita di un giovane. Mantenere la giusta dose di “spensieratezza” nelle categorie inferiori consente di affrontare anche situazioni difficili senza l’aggravio di ulteriori “pesi” mentali.
Molteplici gli spunti offerti da Manganiello nel corso della sua esposizione, dall'importanza della preparazione fisica (cura della persona, allenamento ecc.), regolamentare e di approccio alla gara. Tutto ciò come supporto inderogabile agli aspetti comportamentali da dimostrare in gara: senza educazione, umiltà, personalità, determinazione e concentrazione le proprie prestazioni non potranno essere soddisfacenti. In particolare avere personalità consente di agire anche con “coraggio” in campo, favorisce il lavoro sui propri limiti per superarli, accresce l’autostima necessaria e facilità il superamento dell’errore che inevitabilmente è dietro l’angolo.
Gianluca ha concluso la sua esposizione stimolando i colleghi più giovani a ricercare l’ottimale nel loro impegno arbitrale, non si può crescere se non cercando di superare i limiti che di volta in volta uno si deve porre. L’ottimale si ottiene senz'altro rimanendo concentrati, anche questo aspetto necessita di allenamento. L’invito è stato quello di riuscire a “vivere” la gara ancor più che dei calciatori stessi.
Al termine della serata, conclusa con la visione di alcuni episodi tratti da proprie prestazioni, Gianluca ha risposto ad alcune domande dei colleghi su alcuni aspetti della sua esperienza nella massima serie.

Nella foto il Presidente Ruffo consegna un omaggio a Manganiello.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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