Il CRA visita gli arbitri del frusinate

Sezione di Frosinone

Il CRA visita gli arbitri del frusinate Il Comitato Regionale Arbitri del Lazio ha fatto visita alla Sezione di Frosinone. Il Presidente Paolo Iaboni ha ringraziato gli ospiti per la disponibilità dimostrata e, con l’occasione, ha consegnato le divise agli arbitri dell’ultimo corso.
Ad aprire i lavori è stato il Presidente del CRA Lazio Luca Palanca che nel presentare la squadra ha ceduto la parola a ciascun organo tecnico per un breve intervento. Marco Sacco, della Prima Categoria insieme con Simone Brotto, ha manifestato soddisfazione per gli obiettivi raggiunti dagli arbitri in organico; Stefano Mattera, della Seconda Categoria con Ivan Magnani, ha espresso orgoglio per la passione e la dedizione dimostrata settimana dopo settimana dai direttori di gara a lui affidati. Pietro Taranto, che con Giancarlo Lombardi e Catello Abagnale è organo tecnico del Calcio a 5, ha esaltato i risultati ottenuti dagli arbitri impiegati nel futsal. Luigi Galliano e Fabrizio D'Agostini, organi tecnici degli assistenti arbitrali, hanno puntato su tre parole chiave “impegno, costanza e serietà”, caratteristiche essenziali per ottenete risultati ambiziosi. Roberto Bellosono e Emiliano Mascherano, componenti per gli osservatori arbitrali, hanno tracciato un profilo di quanti operano in questo ruolo col solo scopo di offrire ai colleghi arbitri un “significativo momento di crescita e di apprendimento”. Hanno partecipato alla visita ufficiale del CRA anche il segretario Giuseppe Quaresima, il componente Domenico Trombetta e il Referente Atletico Gianluca Perna. Proprio sulla condizione atletica è intervenuto con decisione il Vice Presidente Riccardo Tozzi: “Gli arbitri sono atleti e come tali devono curare la propria fisicità così come la conoscenza del regolamento: non ci si improvvisa direttori di gara, la strada è lunga e molte sono le difficoltà ma con determinazione e vera passione nulla è irraggiungibile!”. Il Presidente Palanca, invece, concludendo gli interventi si è concentrato sulla sfera comportamentale: “Essere arbitri vuol dire correttezza e rispetto. Educazione e rispetto sono elementi indispensabili anche nella vita privata e senza i quali non si può essere dei buoni arbitri”.
Al termine della riunione gli ospiti e numerosi associati si sono trattenuti per un momento conviviale volto a rafforzare lo spirito associativo e il concetto di famiglia.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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