Abbattista: “Non può esserci un arbitro triste”

Sezione di Oristano

Abbattista: “Non può esserci un arbitro triste”Dante Alighieri, Platone e Oscar Wilde. E poi Paulo Coelho, John Lennon e Piero Angela. Ma anche Nelson Mandela e Victor Hugo. Da loro derivano le massime lette e ascoltate alla Riunione Tecnica di qualche giorno fa, nella Sezione di Oristano. Niente paura, la sala non è stata affittata per una sera al Centro Servizi Culturali cittadino. E' successo semplicemente che il relatore, ovvero l'ospite nazionale di questa stagione sportiva, fosse Eugenio Abbattista, Sezione di Molfetta, arbitro in forza alla CAN B. E' da lui che abbiamo imparato che il percorso arbitrale altro non è che una splendida metafora del viaggio: "un po' come quello, più impervio, di Ulisse, poiché non ci siamo iscritti al corso per viver come bruti, ma per seguir virtù e conoscenza".

Con Eugenio si è anche riflettuto sul fatto che le fasi da attraversare durante la carriera arbitrale sono esattamente come quelle scolastiche: "si inizia con l'asilo, quando ancora si è aspiranti arbitri, ci sono le elementari, le medie, poi c'è il liceo e per quelli bravissimi arriva l'università" (e nel grande schermo scorrevano le immagini reali degli edifici scolastici oristanesi, accuratamente scelte dall'ospite grazie ad una rapida e stupefacente ricerca).

Un fiume in piena: di idee, di trovate, di intuizioni, di spunti da raccogliere e tenere a mente. Se ci si aggiunge pure l'allenamento pomeridiano, in cui il divertimento e l'intensità del lavoro sono andati di pari passo, nonché una seconda parte di riunione puramente tecnica e di livello altissimo (si è parlato di provvedimenti disciplinari e di notifica del provvedimento, solo video di gare dell'ospite e confronto aperto a tutte le valutazioni), il risultato è stato spettacolare.

Eugenio Abbattista ha avuto il merito di raccogliere e, se possibile, aumentare l'entusiasmo, già notoriamente spropositato, dell'intera Sezione, a partire dal Presidente Roberto Mulas.

Se è vero, come l'ospite ha ripetuto spesso, che “non può esserci un arbitro triste”, è perchè, come diceva Mark Twain “il miglior modo per stare allegri è cercare di rallegrare qualcun altro”. Gege è riuscito anche in questo.

In anteprima: la Sezione di Oristano con Abbattista, al termine dell'allenamento. In gallery: momenti dell'allenamento con Abbattista; Abbattista e il Presidente Mulas introducono la riunione; Abbattista analizza alcune situazioni di gioco; Mulas consegna un omaggio, simbolo della città di Oristano, ad Abbattista.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
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