Sezione di Locri
Il Presidente di Sezione, Roberto Rispoli, è stato insignito della Stella di Bronzo al Merito Sportivo. Il prestigioso riconoscimento gli è stato consegnato lo scorso gennaio dal Presidente del CONI, Giovanni Malagò, per le sue indiscusse qualità di dirigente arbitrale.
Rispoli, 53 anni, 37 anni di militanza nell’AIA, vanta una carriera dirigenziale ultraventennale. Si è insediato per la prima volta con elezioni straordinarie, alla guida della propria sezione, nel 2009, anno che il suo predecessore Stefano Archinà, oggi Componente nazionale, era stato nominato Presidente CRA dai vertici dell’AIA, prima della scadenza del suo mandato quadriennale. Nel 2016 Rispoli è stato rieletto, apprestandosi a restare in carica fine alle elezioni del 2020, quando si concluderà il quadriennio olimpico. Questo è stato il suo commento appena riconfermato alla guida della propria Sezione: «Sono molto soddisfatto di come i miei associati abbiano approvato con entusiasmo quello che è stato fatto negli ultimi anni e di come abbiano, ancora una volta, appoggiato all’unanimità la mia persona per guidare questa Sezione nei prossimi quattro anni. Questa è la prova di come in questa Sezione regnino unità di intenti e voglia di crescere insieme. Mi auguro di riuscire, in futuro, a ripetere le enormi soddisfazioni tecniche e associative che questa Sezione si è guadagnata di recente, ma sono convinto che con il lavoro costante e l’impegno di tutti ciò sarà possibile».
Uno degli eventi che resteranno indelebili nel ricordo degli arbitri della Locride è l’inaugurazione della Sezione in Via Regina Margherita di Savoia, a Locri, in data 8 aprile 2011, sotto la Presidenza Rispoli, che è corrisposta con i festeggiamenti del Centenario dell’AIA. I locali sono stati donati dalla Fondazione Scannapieco. Alla cerimonia d’apertura hanno partecipato numerose autorità politiche, religiose e del mondo dello sport, tra cui il Presidente dell’AIA Marcello Nicchi e il Vescovo della Diocesi di Locri – Gerace, monsignor Giuseppe Fiorini Morosini.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)