Sezione di Catanzaro
Danilo Giannoccaro, responsabile della CAN PRO, ha preso parte alla riunione tecnica, svoltasi venerdì 27 gennaio, della Sezione di Catanzaro. L’appuntamento è stato presso la sala dell’AVIS della Provincia di Catanzaro, ente non profit con cui, lo scorso novembre, la Sezione di Catanzaro ha stipulato un protocollo di intesa per la promozione del rispetto delle regole e per la tutela della salute.
All’incontro erano, altresì, presenti: Stefano Archinà, componente del Comitato Nazionale dell’AIA; Francesco Longo, Presidente del CRA Calabria; la maggior parte dei componenti regionali, tutti gli arbitri e gli osservatori calabresi inquadrati alla CAN PRO, diversi Presidenti delle consorelle Sezioni calabresi.
Il Presidente del CRA, Francesco Longo, ha voluto ringraziare, nel suo saluto, Francesco Falvo, Presidente della Sezione di Catanzaro, per la possibilità offerta, agli arbitri ed agli osservatori calabresi, di poter fruire di lezioni di altissimo livello tecnico come quella di Giannoccaro.
Francesco Falvo ha aperto i lavori, salutando i trentasei nuovi arbitri, che hanno superato l’esame lunedì 23 gennaio, ed ha presentato il gradito ospite mediante un video curato dai colleghi Fabrizio Colosimo e Fabio Garcea.
Danilo Giannoccaro, dopo aver espresso i suoi sinceri ringraziamenti per l’accoglienza ricevuta ed il video dedicatogli, ha dato il suo caloroso in bocca al lupo ai nuovi arbitri.
Il relatore ha svolto la sua lezione, di altissimo profilo tecnico, utilizzando lo strumento adoperato, durante i raduni e gli stage, della CAN PRO con i suoi arbitri ed osservatori: la visione di video concernenti episodi verificatisi durante partite di calcio. Giannoccaro, dopo aver presentato la sua squadra e la CAN PRO, attraverso un filmato preparato per l’incontro svoltosi la settimana precedente con i Presidenti, gli allenatori ed i capitani delle società partecipanti al campionato di Lega Pro, ha esposto alla platea i pilastri che, dal suo autorevole punto di vista, su cui si fonda la figura dell’arbitro: l’allenamento, ovvero il presupposto per essere credibili in ordine alle decisioni assunte durante la direzione della gara. Giannoccaro, sul punto, ha lanciato un messaggio: coloro che superano i test atletici con il risultato minimo non andranno lontano, in quanto quella preparazione atletica denota la sufficienza; se la preparazione atletica è sufficiente, una gara si conclude con l’arbitro in crisi nei minuti finali, che sono quelli decisivi, con ogni conseguenza per la prestazione arbitrale; il secondo pilastro su cui si fonda la figura dell’arbitro è la conoscenza approfondita del regolamento. Occorre, sempre, aggiornarsi e studiare. Il relatore, sul punto, ha evidenziato, alla platea, la seguente e peculiare circostanza: il calcio è, forse, l’unico sport i cui i calciatori, i tecnici e gli spettatori non conoscono le regole; il terzo pilastro dell’arbitraggio è la testa: l’intelligenza dell’arbitro. Anche questa va allenata. Arbitrare con la “A” maiuscola, ha puntualizzato Giannoccaro, non è facile. Bisogna ragionare, studiare ed esaminare, visionando i video, i propri errori e la propria prestazione.
Il relatore, esposti in maniera sintetica ed incisiva i concetti sopra esposti, è passato dalle parole ai fatti, illustrando, attraverso la visione di filmati ad hoc, i pilastri su cui si fonda la figura dell’arbitro.
Giannoccaro ha precisato che l’allenamento è strettamente correlato allo spostamento e quest’ultimo è un elemento costitutivo e fondamentale dell’intelligenza arbitrale. L’arbitro di qualità, quando corre e si sposta sul terreno di giuoco, deve ragionare, essere sempre uno step avanti. È stato statisticamente accertato il seguente ed oggettivo fatto: la maggior parte degli errori dell’arbitro dipende dall’errato spostamento.
I concetti sopra efficacemente esposti, sono stati concretamente illustrati mediante la visione di alcuni specifici video, con cui Giannoccaro, soffermandosi sui casi oggetto del filmato, ha avuto modo di chiarire, interagendo con i presenti, la differenza tra spostamento intelligente ed errato, nonché sulla corretta lettura di un’azione di giuoco.
Il relatore ha sottolineato l’importanza della conoscenza approfondita del regolamento e ne ha offerto un saggio concreto, attraverso la visione di un filmato di un episodio, un caso da guida pratica, verificatosi durante una partita di un campionato di Eccellenza. La differenza tra un buon arbitro ed uno mediocre, ha chiosato Giannoccaro, commentando il video, è rappresentata dalla conoscenza o meno del regolamento.
Danilo Giannoccaro, nel corso del suo brillante e molto apprezzato intervento, ha ribadito, più volte, un concetto cardine che delinea la prestazione arbitrale e permette di identificare un bravo arbitro: la concentrazione. Un arbitro, ha puntualizzato l’illustre relatore, deve essere sempre concentrato, non solo durante la gara, ma anche dopo il triplice fischio. All’uopo, per illustrare in maniera incisiva il concetto esposto, sono stati offerti in visione dei filmati in cui è stata dimostrata l’importanza di restare concentrati anche una volta terminata la gara.
Il relatore ha concluso la sua applauditissima lezione con due messaggi, fonte di arricchimento e riflessione. Il primo lo ha rivolto ai nuovi arbitri, precisandogli che, fra dieci anni, diranno grazie all’attività arbitrale, perché, in caso di difficoltà, saranno in grado di affrontarle al meglio rispetto a chi non è arbitro, in quanto l’arbitraggio è una scuola di formazione e vita quotidiana. L’altro messaggio, invece, è stato rivolto a tutti. Prendendo spunto da un dialogo tratto da una scena di un telefilm, Giannoccaro ha rammentato, ai presenti, il seguente e fondamentale concetto: tutti quelli che hanno raggiunto i vertici, sono rimasti feriti durante l’ascesa. Non occorre leccarsi le ferite, ma quando si cade bisogna rialzarsi. Grazie alle cicatrici, si raggiungono i vertici; quindi: «Festeggiate le ferite e le cicatrici e, soprattutto, divertitevi, perché l’arbitraggio è un divertimento».
Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)