Copelli: “Non fermatevi davanti agli ostacoli”

Sezione di Como

Copelli: “Non fermatevi davanti agli ostacoli”È stata una serata che gli arbitri di Como ricorderanno per molto tempo e non solo per l’importanza dei campi calcati dall’ospite nazionale che hanno avuto la fortuna di conoscere e ascoltare, ma anche per l’umiltà e la gioia di appartenenza all’associazione che contraddistingue Cristiano Copelli.
Dopo che il presidente sezionale Matteo Garganigo ha riassunto le “conquiste arbitrali” del collega di Mantova, Cristiano Copelli ha preso parola ed ha intrattenuto i presenti alla riunione con lo sguardo fisso per quasi due ore a ritmo di racconti, episodi e massime arbitrali che ha maturato lungo la sua ultradecennale carriera e che ha trasferito ai presenti con profonda empatia.
“La carriera di un arbitro è illogica – ha esordito un po’ inaspettatamente -: molti come me iniziano per caso e concludono la propria corsa con lo stemma da internazionale sulla divisa senza averlo mai pensato, ma solo focalizzandosi sul sogno e non sull’obiettivo”.
E così Copelli, attuale organo tecnico della seconda commissione nazionale, inizia a raccontare di quel Cristiano quasi ventenne che comincia ad arbitrare, senza mai voler arrivare a tutti i costi, ma sempre godendosi le amicizie nate nell’associazione e pensando al fattore campo con la tranquillità e l’equilibrio che lo hanno sempre contraddistinto.
“Non datevi mai per sconfitti”, è il leitmotiv di un percorso iniziato in punta di piedi. “Non ho mai accettato che gli ostacoli fermassero la mia corsa e dovete farlo anche voi perché non esiste errore che non possa essere superato con lavoro e sacrificio”. Cristiano ha raccontato che la sua tranquillità in campo e fuori è sempre stata il frutto di un ragionamento preciso che si concludeva con la domanda: “Ho fatto tutto ciò che era nella mia facoltà per arrivare pronto a questa partita?”. Secondo l’ospite degli arbitri lariani è rispondendo a questa autocritica che si trova la forza di affrontare ogni impegno sportivo. “L’arbitraggio non è un’avventura soltanto sportiva – prosegue il collega con all’attivo 225 gare in Serie A - ma è il risultato di quanto siamo disposti ad investire sulla nostra persona perché il valore di un arbitro non si legge nei traguardi raggiunti, ma in quello che si è diventati”. Una lezione quindi a tutto tondo che ha fatto viaggiare i presenti in tutte le categorie nazionali e, una volta arrivati in cima all’ "olimpo" italiano, ha riservato l’atterraggio in tanti racconti internazionali dove a prevalere è sempre stata la voglia di Cristiano Copelli di condividere una passione forte con gli amici e i colleghi di una vita. E se qualcuno si chiede se sia possibile ottenere il successo senza fatica, la risposta è una sola: impossibile. “Capite dove siete – ha continuato - e considerate ogni categoria la vostra Serie A: passo dopo passo, con la testa bassa, arriveranno i risultati”. Le foto di rito ed un ringraziamento sincero espresso da un collega alla fine della riunione fissano nella memoria un momento alto di confronto e crescita umana e arbitrale. Suggestive infine le parole dello stesso Cristiano rivolte a tutti per sottolineare l’attenzione mostrata e l’ospitalità ricevuta: uno stile …internazionale.

Supplemento on-line della rivista "L'Arbitro"
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)
I nostri sponsor

Partner solidale

Copyrights © 2021-2024 Tutti i diritti riservati
Associazione Italiana Arbitri