Sez. Busto Arsizio-Lomellina
Le Sezioni di Busto Arsizio e Lomellina hanno investito in un progetto che ha visto partecipare 26 giovani arbitri, i più meritevoli delle rispettive Sezioni fra i quindici e i vent’anni, di ambo i sessi. Nel mese di Gennaio i ragazzi hanno trascorso due intense giornate, un intero weekend, immersi nel Centro sportivo Nazionale della Gioventù a Tenero (Svizzera).
“Voi siete il futuro dell’AIA. Ecco perché siete qui.” Queste le parole di apertura dei due presidenti sezionali, Diego Carrara di Busto e Marco Bedin di Lomellina, e degli ex assistenti Lega PRO, Giorgio Ceravolo e Rosario Zinzi. La fiducia in questi giovani è stata immediatamente ripagata.
Sabato è stato il giorno dei test. In mattinata fisici, lo scatto sui 40m e, a seguire, lo yo-yo, da cui sono emerse prestazioni brillanti, con atleti che hanno superato punteggio 20. Eseguiti i quiz regolamentari, nel pomeriggio ha avuto luogo la prima lezione tecnica, nella quale i ragazzi, insieme ai relatori, hanno visionato e commentato decine di filmati riguardanti diversi ambiti dell’arbitraggio. Ciò che questi video hanno trasmesso non sono stati “errori”, ma spunti su cui rafforzare se stessi. Ecco cosa un arbitro deve saper fare: cogliere dagli altri, strappare il meglio e farlo proprio, rosicchiare le piccole cose, senza saziarsi. La curiosità non deve mancare mai. Essa spinge a vivere appieno ogni professione, quale, in questo caso, l’arbitraggio. Un confronto, altra parola chiave. Si cresce per confronti, relazioni, per conoscenze degli altri. Non bisogna aver paura di imparare da chi ne sa di più. Non è debolezza, è intelligenza, è essere arbitri.
La mattina seguente il centro è stato raggiunto dal componente del Comitato Regionale Arbitri Lombardia, Marco Avellano, che ha svolto sul campo un’interessante lezione, con tema gli spostamenti, fornendo preziose indicazioni per gestire meglio ogni situazione di gioco.
Un weekend intenso, in cui questa manciata di promettenti matricole ha avuto un assaggio di vera e propria “vita da arbitro”, imparando l’importanza di aspetti che diventano via via sempre più rilevanti, come la puntualità, l’organizzazione meticolosa, la cura del dettaglio in ogni situazione, e così via.
Dopo i vari ringraziamenti si sono preparate le valigie, questa volta con un bagaglio un po’ più ricco, fatto di consapevolezza di se stessi e dell’amore verso questo lavoro che può risultare difficile, ma è pieno di soddisfazione; per dirigere magari, un giorno, sugli stessi campi solcati da Collina, con impulsività, gambe e cuore.
Non è stato un raduno sportivo, ma un’esperienza di vita.
Nelle fotografie i diversi momenti del raduno con l'intervento sul terreno di giuoco del componente CRA Avellano e i due presidenti Bedin e Carrara insieme ad alcuni giovani arbitri.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)