Sezione di Crotone
Tra i preliminari pre – gara delle terne arbitrali c’è la verifica delle condizioni di sicurezza del recinto di gioco. Quel sopralluogo ai bordi del campo e negli spogliatoi, compresi gli spazi antistanti, è indispensabile per verificare se estranei hanno accesso sul luogo della manifestazione sportiva. Ma una volta che la gara inizia l’arbitro non potrà mai avere sotto controllo tutto l’ordine pubblico dell’impianto di gioco, né prevedere che qualche malintenzionato si introduca nel recinto per recare disturbo o addirittura mettere a repentaglio l’incolumità della terna o degli altri sportivi.
A questo punto sono le forze dell’ordine a svolgere il lavoro più impegnativo, che ha tra le priorità la protezione degli ufficiali di gara. I servizi di sicurezza vengono predisposti a tavolino, impiegando unità il cui numero varia a seconda dell’importanza dell’incontro di calcio in termini di posizioni di classifica, attriti tra le tifoserie e scontri tra società di comuni viciniori. L’attività dura fino al termine della manifestazione sportiva, quando gli atleti, arbitri compresi, lasciano lo stadio, ma può proseguire con servizi di scorta.
La sicurezza negli stadi, nonché il fenomeno della violenza e la legalità, sono stati argomenti trattati dagli arbitri della Sezione di Crotone nella riunione tecnica dello scorso 6 dicembre, per illustrare, soprattutto ai giovani associati, il dietro le quinte di quelle partite di calcio che dirigono, utile per avere una maggiore consapevolezza dell’ambiente in cui si trovano, quindi anche per migliorare l’attività di prevenzione che rientra nelle loro competenze.
I relatori, presentati in apertura dal Presidente sezionale Natale Colella, sono stati Fabio Zampaglione, Dirigente della Squadra Mobile presso la Questura di Crotone, e Vincenzo Camposano, avvocato di professione, Referente della Calabria della Commissione Esperti Legali dell'AIA. Il primo ha affrontato il tema della violenza e delle misure relative all'ordine pubblico e la sicurezza prima, durante e dopo la partita di calcio. Camposano ha illustrato tutte le iniziative legali a tutela ed a sostegno degli associati vittime di violenza.
Procedendo con ordine ed entrando nel dettaglio il Vicequestore Zampaglione, che vanta un’esperienza triennale nell’AIA, ha evidenziato che la preparazione di un evento sportivo inizia diversi giorni prima, quando si verifica il flusso dei tifosi ed i loro percorsi; un'attenzione particolare viene riservata ai tifosi organizzati (ultras, ecc.), che vengono accolti ai punti di incontro e scortati sino allo stadio e poi riaccompagnati fuori città. In conclusione il funzionario della Questura ha posto l’accento sulle similitudini tra il compito dell'arbitro e quello delle forze dell'ordine: «Il compito dell'arbitro è far rispettare il regolamento, le forze dell'ordine le leggi».
Anche la seconda parte della riunione è stata seguita con molta attenzione dai numerosi presenti nella sala della Sezione pitagorica "G. Cosentino". L’avvocato Camposano, con l’ausilio di slide, ha spiegato le funzioni, le competenze e le finalità della Commissione Esperti Legali dell'AIA. Successivamente sono stati analizzati gli episodi di violenza ai danni degli ufficiali di gara nella regione Calabria sino allo scorso novembre e illustrate le procedure per adire le vie legali nei confronti di tesserati e di non tesserati alla FIGC.
La riunione si è conclusa con numerose domande e chiarimenti e con i ringraziamenti del Presidente Natale Pino Colella e del Vice Presidente Francesco Livadoti ai relatori, per la chiara esposizione degli importanti e attuali argomenti trattati.
In alto Francesco Livadoti, Fabio Zampaglione e Natale Colella; in gallery due scatti durante la riunione tecnica.
(aut. Tribunale di Roma n. 499 del 01/09/1989)